sabato 27 giugno 2009

Etica o repressione?

E' da parecchio tempo che mi pongo una domanda.....
Viviamo in un contesto sempre più obbligato, con leggi, decreti, commi, che spesso (o sempre) sono interpretabili. Diventa sempre più difficile lavorare, divertirsi, e pensare.
Spesso la risposta è sempre la stessa ".. questa normativa è necessaria perché altrimenti un disonesto potrebbe .....", " hanno fatto bene a fare questa legge così quelli che frodavano ora hanno la vita più difficile....", ecc......
Ovvero non ci fidiamo più di nulla e di nessuno, e quindi diventa necessario approvare una valanga di leggi per cercare di non far nuocere chi ne avrebbe l'intenzione, ma tutti i cittadini onesti?
E' giusto assillare con una burocrazia infinità coloro che operano nella legalità, nella giustizia con tutta onestà?
Non sarebbe molto meglio investire in etica e morale, ed avere una classe politica che sia la prima ad insegnare le vere basi di una democrazia e promuovere i rapporti civili tra cittadini?
Sono stufo di vedere da anni "battibecchi" tra politici, troppo spesso oltre il limite della civiltà.
Forse sono un illuso o un sognatore, forse ci vorrebbe troppo tempo, ma sono fortemente convinto che non è con la sola repressione che si forma un popolo, non è con leggi che vincolano tutto e tutti, che si fermano i disonesti.
Proviamo a pensare ad investire in etica e morale nelle scuole, atenei, luoghi di lavoro e di svago, nelle famiglie...... forse la nostra vita cambierebbe o comunque saremmo tutti più sereni.